ESPERANZA CD – DESCRIZIONE

ESPERANZA è il risultato dell’esperienza raggiunta dai Brasil Papaya in quasi una decada di convivenza e lavoro sui palchi e negli studi di registrazione. Paragonato all’album anteriore, che portava lo stesso nome della band, questo è un lavoro più maturo e ancora più audace. Mescola, senza paura, ritmi musicali tanto distinti quanto tango, choro, chamamé, flamenco, jazz e funk, e il tutto avvolto da una veste rock and roll.

La meta dei Brasil Papaya in ESPERANZA, è quella di fare un autoritratto naturale, evitando al massimo le edizioni digitali, triggers e artifici elettronici durante le registrazioni ed i mixaggi. Negli otto brani, quello che si ascolta è la musicalità delle variazioni umane, il suono fatto dalle chitarre, cavaquinho, viole, piano, basso, percussioni e batterie. “Credo che la registrazione di un disco sia come la fotografia del momento, per questo cerchiamo una verità nella nostra musica senza molti effetti e senza modificare la sua essenza, dato che, in futuro, la certezza di voler ritrovarsi impone il bisogno di guardarsi indietro”, spiega il chitarrista Renato Pimentel.

Renato firma, con suo fratello Eduardo, la produzione di ESPERANZA, ripetendo il lavoro in coppia del precedente disco. Tuttavia esiste una grande differenza con l’esperienza acquisita negli ultimi 10 anni, conoscenza che Eduardo ha guadagnato imparando viola e chitarra, e partecipando a tanti progetti e bands di differenti stili musicali. Renato assimila da produttore di fronte al suo studio The Magic Place – l’esperienza da artisti di rock, choro, jazz, música popolare brasiliana e heavy metal.

Altro cambiamento significativo stà nella maggior presenza del bassista Adriano “Baga” Rotini e del batterista Alex Paulista nelle composizioni, e questo mostra un indirizzo più intenso dei Brasil Papaya nell’essere una band nel più ampio senso della parola, e non un progetto semplicemente votato alle chitarre. Chi spiega questo è lo stesso bassista del gruppo: “nel primo CD le idee erano praticamente pronte, poiché il materiale era di una demo tape anteriore alla nostra entrata nella band. Abbiamo avuto la libertà di creare gli arrangiamenti di basso e batteria, però seguendo tratti predefiniti. In questo nuovo lavoro, al contrario, c’è stata una autentica partecipazione, dove tutti abbiamo contribuito ad ogni idea attraverso la musica”. Una prova di questo entrosamento è la presenza di tutti i componenti in ognuno degli otto pezzi che compongono ESPERANZA, un album che vuole riscattare la semplicità e il feeling del rock and roll senza sminuire il virtuosismo che sempre ha caratterizzato i Brasil Papaya.

Libertango – È possibile unire la tristezza emanata da una fisarmonica in un tango, col peso del suono distorto delle chitarre e della batteria di due bumbos. La ri-registrazione di questo classico di Astor Piazzola è la prova che questo può avvenire. “Dalla prima volta che abbiamo sentito questa canzone già sentivamo la sua essenza heavy metal “.

Pé na tábua – Ispirata dalla velocità del chitarrista e cugino Luizinho nel suo “Carro indomável”, “Pé na tábua” unisce AC/DC ad un cavaquinho, nel più puro rock and roll!

Punkbone Fighter – Il contributo del punk, con sua ideologia – protesta anti-sistema – e l’energia della musica rapida, sfidando a tutti, senza mai desistere.

The Cowboy – Musica di Arnaldo Baptista mai registrata in studio dalla Patrulha do Espaço, registrata soltanto in una leggendaria versione dal vivo ed in “Singin´ Alone”, album-single di Arnaldo. Umilmente, donammo a questa nuova vita, con le benedizioni del batterista Rolando Castelo Junior, l’anima dei Patrulha!

Noyé – La bonaccia di un giorno di sole e mare blu, vigilata dalla concentrazione di un bagnino. Tutto riflettuto in tecniche di viola, del chamamé e del flamenco, passando per il jazz, con l’allegria del rock and roll di fondo.

Kichute – Registrata nel 1999 per il CD, raccolta del Projeto 12:30 della UFSC – forse la più possente delle creazioni dei Brasil Papaya, guadagnò la versione dal vivo, il 28 agosto di 2004, nel Theatro Adolpho Mello, a São José/SC, per questo CD e per un videoclip.

For All – Musica popolare e tradizionale, pandeiro, ucelli, clima da “vecchio radino e colazione a casa della nonna”. E se la stessa melodia e gli stessi accordi avessero una faccia heavy metal anni 80, Van Halen, Michael Schenker, UFO?

Esperanza – Trattenuta dall’anno 2000, grazie ad una raccolta che non è diventata realtà, Speranza sempre ci diede l’idea del desiderio che tutto può cambiare, che le cose e il carattere delle persone possono ancora migliorare.